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CASTROREALE. Passare dall’ombra alla rigenerazione urbana attraverso la poster art. È questo l’obiettivo di WOA! Wide Open Art, presentato lo scorso 20 giugno a Castroreale dal collettivo ROGO factory, e che farà il bis nel mese di agosto.
Cinque porte e una finestra sono stati abbelliti dalla tecnica conosciuta nel mondo della street art e messa in atto dall’unione delle conoscenze di Stefania Sottile e Simone Allegra, del collettivo.
Alla presentazione sono intervenuti, insieme agli artisti, l’assessore alla Cultura del Comune di Castroreale, Maria Concetta Sclafani e il sociologo e docente dell’Università di Messina, Pier Paolo Zampieri. «Sono soddisfatta – ha detto la professoressa Sclafani – della riuscita del progetto che ha consentito la riqualificazione e la valorizzazione di alcuni angoli del nostro borgo. Mi è piaciuta molto la “sorpresa” finale e mi auguro che il gruppo che si è costituito possa fare tanti altri progetti per Castroreale».
«Vale un po’ per tutta la street art ma nel caso di Sottile e Allegra – ha detto Pier Paolo Zampieri – non si sono limitati a porre delle opere all’interno di Castroreale, hanno elaborato Castroreale attraverso lo strumento dell’arte, attirando diversi sguardi. Hanno utilizzato la lente dell’arte per guardare quei luoghi e hanno aggiunto dei significati per loro e per chi li incontra, passeggiando tra le vie».
Tantissimi i passeggiatori urbani che hanno esplorato il borgo, ascoltando le voci di Venera Leto e Roberta De Gaetano, che hanno letto, tra gli altri, dei passi di Gesualdo Bufalino e Franco Arminio.
«Una passeggiata suggestiva, – racconta Stefania Sottile – per attirare l’attenzione su ciò che solitamente non si vuole vedere, un triste destino di cui quelle porte chiuse sono simbolo e testimonianza. La speranza è che quelle porte possano tornare ad aprirsi, che si senta la musica di una festa di quartiere tra i vicoli, che qualcuno passi i suoi pomeriggi seduto sull’uscio a perdersi tra le parole di un libro. Sono molto felice della forte presenza di giovani arrivati dalle città vicine e della risonanza che l’evento ha suscitato sul web ma sento che il progetto non abbia ancora raggiunto a pieno il suo obiettivo, sento che la vera rigenerazione debba partire dall’interno e che si debba cominciare a volgere lo sguardo verso il presente».
«Appendere le foto – ha aggiunto Simone Allegra – è una parte artigianale che mi piace molto, ma allo stesso tempo non mi permette di vedere le foto con la “sorpresa”. Quindi cerco queste sensazioni nelle facce di chi vede i poster per la prima volta. Motivo per il quale è stato molto bello vedere tanta partecipazione. Per il futuro del progetto a Castroreale mi auguro l’installazione di nuovi poster ma anche il coinvolgimento di altri artisti con i quali collaborare».
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