un “tesoro monumentale” su come sarebbe potuta essere Messina

Autore: Andrea Celi

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MESSINA. Un vero “tesoro documentale” è stato ritrovato dall’Assessore alla Cultura Enzo Caruso tra le carte di un vecchio deposito del Comune e inserito immediatamente nell’Archivio Storico del Comune, ubicato nei locali del Palacultura, dove sarà custodito insieme al carteggio del Piano Regolatore Borzì e al progetto di Palazzo Zanca per essere fruito da ricercatori, studenti e cultori di Storia Patria.

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Si tratta – spiega il Comune in una nota – “del carteggio di inestimabile valore composto da progetti della Messina mai realizzata, datati tra il 1918 e il 1935, relativi ad edifici e luoghi pubblici di straordinaria bellezza, disegnati a china”.

Inventariati dal personale della Biblioteca “Cannizzaro”, i preziosi documenti, individuati casualmente da Caruso in mezzo a tanti faldoni e montagne di carte, facevano probabilmente parte dello storico Archivio dell’Ufficio Tecnico, depositato in un deposito insieme a tanto altro materiale ormai fuori uso.

Consultato insieme all’architetto Nino Principato e a Antonio Calabrese, archivista volontario, il carteggio consta di disegni e tavole colorate a mano, riviste e foto di modelli lignei di parti della Palazzata e della Cortina del Porto, progettata dopo il terremoto e mai realizzata.

Nel dettaglio, sono stati riportati alla luce:
1) Il Progetto della Nuova Cortina del Porto post terremoto (1918) a firma di Luigi Borzì, ingegnere Capo del Comune di Messina e autore del Piano Regolatore, dell’ingegnere Santi Buscema suo collaboratore e del celebre architetto Rutilio Ceccolini. Nel progetto era prevista la ricollocazione delle ottocentesche sculture delle “Vittorie Alate”, già presenti nella Palazzata del 1803 e conservate al Museo regionale, delle quali due esposte nel Foyer del Palacultura;

2) Prospetti, planimetrie, vedute a volo d’uccello e, di grande importanza, il progetto colorato a mano del Giardino Umberto I (con lo Chalet), oggi area fieristica;

3) Il Progetto del Mercato Ittico (1935);

4) Il Progetto del Banco di Sicilia a firma dell’arch. Vincenzo Vinci (1926) con annesse fotografie del plastico di cui si sono perse le tracce;

5) Il Progetto del Monumento ai Caduti della Grande Guerra (non realizzato) a firma dell’arch. Ernesto Basile;

6) Elaborati e particolari decorativi e architettonici di Palazzo Zanca (1935);

7) Diverse annate del Bollettino Mensile di Statistica del Comune di Messina degli anni ’30 (che potranno essere ottimi spunti di tesi per gli studenti in Scienze statistiche);

8) Il Diploma del Premio “Agosto Messinese” (1953), assegnato per “le Aiuole fiorite” alle Maestranze del Comune, a firma di Maria Sofia Bonino.

“Il ritrovamento di questi documenti – spiega l’Assessore Caruso – rappresenta un fondamentale tassello per la ricostruzione del lacunoso puzzle della storia della nostra città, che a causa di guerre e calamità ha visto disperdere importanti documenti che testimoniano il suo passato”.

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