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MESSINA. Ve ne avevamo parlato esattamente quattro anni fa, in occasione del 10 anniversario della tragedia del Segesta, pubblicando le prime due tavole realizzate da Michela De Domenico in ricordo dell’incidente del 15 gennaio 2007 in cui persero la vita quattro membri dell’equipaggio. Un progetto in itinere che tre anni fa è stato portato a compimento, con 10 bellissime illustrazioni che raccontano quei terribili momenti, vissuti in diretta dall’architetto e fumettista messinese, che ha deciso di mettere nero su bianco la sua esperienza. “Il 15 gennaio 2007 – racconta Michela – mi trovavo a bordo proprio al momento della collisione con la portacontainer Susan Borchard, che provocò quattro morti. Dopo dieci anni, ho iniziato a illustrare la cronaca di quell’incidente, partendo da un testo che avevo appuntato l’anno seguente”, una serie di appunti scritti nel 2008, dodici mesi dopo, “prima che i ricordi svanissero…”.
LE TAVOLE.
LA STORIA. L’incidente del Segesta si verificò nel pomeriggio del 15 gennaio del 2007. A morire, nello scontro, i membri dellʼequipaggio: il comandante Sebastiano Mafodda, il direttore di macchina Marcello Sposito, il marinaio Palmiro Lauro e il motorista Domenico Zona. Tutto si consuma alle 17 e 53, quando la Susan Borchard si conficca nella fiancata destra del motocarena, devastando la plancia di comando. A bordo ci sono 150 persone di rientro in Sicilia. Centocinquanta persone che, oltre alle ferite, subiscono anche l’incertezza di cosa possa accadere: se la portacontainer si dovesse distaccare, il Segesta affonderebbe. Le operazioni di evacuazione si concludono nella notte. I contusi sono un centinaio, ma, undici anni dopo, le ferite più profonde non si sono del tutto rimarginate, così come sono ancora tante le domande senza risposta e i misteri su una delle più grandi tragedie della marineria messinese.
MICHELA DE DOMENICO. Architetto e Dottore di Ricerca in “Ingegneria Edile: progetto del recupero”, dal 2002 è docente di scuola secondaria superiore (attualmente presso il Liceo Artistico “Ernesto Basile” di Messina), All’attività di docente e di libera professionista, affianca quella di autrice di fumetti. Il suo esordio da professionista ed autrice completa avviene agli inizi degli anni ’90, grazie ad alcune pubblicazioni su riviste di fumetti underground, come la milanese Fagorgo e Schizzo – Immagini del Centro Fumetto Andrea Pazienza di Cremona. Prosegue la sua collaborazione con il sopracitato CFAPaz, disegnando il n. 17 della collana Schizzo presenta, e riceve il battesimo artistico con il volume completo a fumetti intitolato Quando qualcosa si rompe, su sceneggiatura di Roberto Irace. Dall’incontro con la rivista Mondo Naif della Kappa edizioni, sceneggiati da Vanna Vinci e Giovanni Mattioli, nascono Buio e La voce. Su testi propri, l’autrice pubblica Lighea e Messina città di confine, rivelando la sua personale predilezione per i racconti di storie “siciliane”. Sulla scia del medesimo filone narrativo realizza, per la collana Due-cunti, il fumetto Il riposo delle fere, ispirato all’Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo, e Percorsi, su sceneggiatura di Gabriella Davì, pubblicato sulla rivista Nonzi. Alcuni suoi contributi sono presenti sulla rivista Mono e nel libro di Giovanni Marchese Leggere Hugo Pratt.
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