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Sarà l’Arpa a stabilire se le emissioni diffuse dalla Raffineria di Milazzo tra venerdì e sabato notte a causa del blocco dell’impianto del “ciclo benzina” sono altamente nocive e non abbiano rispettato i limiti di legge. Quello che una nota del comune di Milazzo ha definito un “disservizio” ha provocato violente reazioni tra la cittadinanza ma un silenzio assordante da parte delle forze politiche che non hanno espresso alcun tipo di commento pubblico. Un fumo giallo e acre ha invaso l’intero comprensorio dalle 2 di notte di notte fino alla mattina. Una polvere, probabilmente catalizzatore bruciato, ha coperto la zona di Milazzo.
Il sindaco Pippo Midili, che ha mantenuto per se la delega all’Ambiente, dopo un atteggiamento cauto nella mattinata, nella serata di ieri si è allineato al sentire comune della cittadinanza: «Sono fortemente contrariato per quanto accaduto e per la mancanza di comunicazione immediata con la cittadinanza da parte della Raffineria. Dispiaciuto che simili episodi si vengano a verificare in un momento in cui a Milazzo vi sono molti turisti. Un danno all’immagine della città non facilmente recuperabile. Rinnovo l’invito ai vertici della Ram di attuare quanto necessario per sapere e quindi riferire cosa realmente è accaduto. Ciò in attesa del riscontro dell’Arpa con la quale sono stato in contatto costante e che in mattinata è stata in città».
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